Takata è stata attakata e affondata.
- autoreport2016
- 26 giu 2017
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Il produttore giapponese, leader nel settore degli airbag, Takata ha richiesto formalmente la procedura di fallimento in un tribunale di Tokyo in seguito alle richieste crescenti per indennizzi a livello globale che hanno portato ad una perdita netta di oltre 700 milioni di dollari. I debiti della società ammonterebbero a oltre mille miliardi di yen, l'equivalente di 8,03 miliardi di euro, inclusi i costi sostenuti dai produttori per gli airbags difettosi. Si tratta della maggiore insolvenza mai registrata da una società nipponica, che ha già comportato la cancellazione del titolo dalla Borsa di Tokyo a partire dal prossimo mese.

I richiami dovuti ai malfunzionamenti degli airbag sono iniziati nel 2013 e i costi dei risarcimenti da allora sono schizzati alle stelle, rendendo estremamente complesso per l'azienda il processo di ristrutturazione del debito. Le autorità statunitensi considerano Takata responsabile per almeno 11 morti in incidenti di auto. Il presidente e amministratore delegato Shigehisa Takada ha annunciato le proprie dimissioni, scusandosi con i creditori e i sostenitori dell'azienda. Il ministro dell'Economia e dell'Industria Hiroshige Seko ha annunciato un piano di supporto finanziario per le piccole e medie imprese che orbitano attorno all’azienda che, secondo l'Istituto di ricerca Tokyo Shoko, sarebbero oltre 130 in tutto il Giappone. Sembra che però non tutto sia perduto; indiscrezioni delle ultime ore parlano di un’unione tra i maggiori produttori di veicoli giapponesi (Toyota, Honda, Mazda e Nissan) per offrire sostegno all’azienda e sanare i debiti.